Quella del consulente marketing è una professione in continua crescita e che può regalare moltissime soddisfazioni. Visto il forte trend degli ultimi tempi, nonché le molte richieste ricevute, mi sento di consigliare a chi si avvicina a questa professione di cominciare a prendere i primi clienti come prestazione occasionale.
Quando le consulenze diventano continuative, però, sarà necessario aprire la partita IVA. Vediamo come fare e quali sono i costi da sostenere.
Ricordiamo che l’apertura della partita IVA è gratuita, infatti si può presentare fisicamente il modello AA9/12 direttamente in Agenzia delle Entrate, oppure chiedere a noi di aprirla senza costi aggiuntivi cliccando qui.
Il codice ATECO per Consulente Marketing
La partita IVA prevede almeno un codice ATECO, ovvero il codice che identifica l’attività svolta.
Il Codice ATECO per il consulente marketing è 70.22.09 (Altre attività di consulenza imprenditoriale e altra consulenza amministrativo-gestionale e pianificazione aziendale).
Dalla descrizione può sembrare un codice ATECO poco adatto, ma in realtà include espressamente la “consulenza in materia di gestione del marketing: analisi e formulazione di una strategia di marketing, formulazioni di politiche in materia di servizio clienti, di prezzi, canali di pubblicita’ e distribuzione, design eccetera”.
Contributi previdenziali, la Gestione Separata
Ai fini previdenziali i consulenti marketing devono iscriversi alla Gestione Separata.
Questa gestione previdenziale INPS non prevede un versamento minimo annuo, ma solo un versamento versamento di contributi percentuale di circa il 26% sulla base del reddito prodotto nell’anno.
Puoi vedere l’articolo dedicato alla gestione separata, se vuoi capire meglio come funziona.
Consulente Marketing, conviene il regime forfettario?
Il regime forfettario è un regime agevolato che prevede un’aliquota di imposta ridotta (5% per i primi 5 anni e 15% successivamente), al quale si può accedere se si fattura meno di 65.000 euro. Per saperne di più puoi leggere questo articolo sul regime forfettario.
Il regime forfettario per il consulente marketing è il più vantaggioso, soprattutto se si deve aprire una nuova partita IVA o se si esercita la professione da meno di 5 anni.
La convenienza del regime forfettario per consulenti marketing è, inoltre, data dal fatto che il reddito sul quale calcolare le imposte corrisponde al 78% dei compensi incassati nell’anno, seppur senza la possibilità di dedurre alcun costo o di detrarre l’IVA.
In questo regime, il consulente marketing dovrà emettere fattura senza applicare l’IVA e senza applicare la ritenuta d’acconto.