Per avviare l’attività di geometra libero professionista, successivamente all’avvenuta iscrizione nell’Albo dei Geometri, è necessario aprire la partita IVA. Cerchiamo di capire come fare e quali sono i costi da sostenere.
Iniziamo col dire che l’apertura della partita IVA è gratuita, si può presentare fisicamente il modello AA9/12 direttamente in Agenzia delle Entrate, oppure chiedere a noi di aprirla senza costi aggiuntivi cliccando qui.
Il codice ATECO per Geometri
Ad ogni partita IVA va associato almeno un codice ATECO, ovvero il codice che identifica l’attività svolta.
Il Codice ATECO per geometra è 71.12.30 (Attività tecniche svolte da geometri) e consente:
- lo svolgimento di attività di progettazione, direzione ed assistenza ai lavori di costruzione svolte da geometri.
Ricordiamo che è necessario essere iscritti all’Albo Professionale dei Geometri per poter esercitare tale professione.
Contributi previdenziali, CIPAG
Ai fini previdenziali i geometri sono tenuti ad iscriversi alla Cassa Italiana Previdenza e Assistenza Geometri (CIPAG), che, a differenza della gestione separata, prevede un versamento minimo annuo. Vediamo come è composta la gestione:
- contributo soggettivo: viene calcolato in misura percentuale sul reddito professionale pari al 18%. Il contributo minimo previsto, per l’anno 2019, è di 3.285 €.
- contributo integrativo: è pari al 5% del volume di affari e deve essere inserito in tutte le fatture emesse a clienti italiani. Il contributo minimo integrativo, per il 2019, è pari a 1.645€.
- contributo di maternità/paternità: è pari a 10 euro.
La CIPAG prevede però delle agevolazioni per le partite IVA dei geometri neo-diplomati o praticanti:
- contributo minimo soggettivo ridotto a 1/4 per i primi due anni e a 1/2 per i successivi tre anni, in caso di geometri neo-diplomati;
- contributo minimo soggettivo ridotto a 1/4, in caso di geometri praticanti.
Geometri, conviene il regime forfettario?
Il regime forfettario è un regime agevolato che prevede un’aliquota di imposta ridotta (5% per i primi 5 anni e 15% successivamente), al quale si può accedere se si fattura meno di 65.000 euro. Per saperne di più potete leggere questo articolo sul regime forfettario.
Il regime forfettario per i geometri che rientrano nei limiti è quasi sempre il regime più vantaggioso, soprattutto se si deve aprire una nuova partita IVA o se si esercita la professione da meno di 5 anni.
Un’altra considerazione da fare sul regime forfettario per geometri è che il reddito sul quale calcolare le imposte corrisponde al 78% dei compensi incassati nell’anno, ma senza la possibilità di dedurre alcun costo o di detrarre l’IVA.
Infatti, in questo regime, il geometra dovrà emettere fattura senza applicare l’IVA e senza indicare la ritenuta d’acconto, ma applicando il 5% di contributo integrativo CIPAG.