L’agente immobiliare è un professionista del settore real estate, che si differenzia dall’agente di commercio perché non svolge attività riconducibili ad un contratto d’agenzia. Questo punto da un vantaggio fiscale all’agente immobiliare molto importante, ma lo riprendiamo nel capitolo in cui si parla di previdenza.
Ora concentriamoci su come aprire al meglio la partita IVA.
Ricordiamo che l’apertura della partita IVA è gratuita, infatti si può presentare fisicamente il modello AA9/12 direttamente in Agenzia delle Entrate, oppure chiedere a noi di aprirla senza costi aggiuntivi cliccando qui.
Per l’iscrizione in Camera di Commercio, invece, è necessario il versamento di bolli e diritti in base a come si vuole aprire la partita IVA. Possiamo dire che per una ditta individuale tali diritti ammontano a circa 36 euro.
Il codice ATECO per l’Agente Immobiliare
La partita IVA prevede almeno un codice ATECO, ovvero il codice che identifica l’attività svolta.
Il Codice ATECO per l’agente immobiliare è il 68.31.00 (Attività di mediazione immobiliare) e comprende:
- l’intermediazione nell’acquisto, nella vendita e nell’affitto di immobili per conto terzi;
- i servizi di consulenza e di stima nell’acquisto, nella vendita e nell’affitto di immobili per conto terzi;
- agenti immobiliari che operano per conto terzi.
Requisiti dell’Agente Immobiliare
Per avviare l’attività di agente immobiliare, però, è necessario soddisfare i seguenti requisiti:
- aver superato con esito positivo uno specifico corso professionale istituito o riconosciuto dalle Regioni;
- essere iscritti al Registro degli Agenti Immobiliari;
- aver stipulato la polizza assicurativa professionale obbligatoria;
- essere in possesso dei requisiti morali;
Visti gli stringenti requisiti richiesti agli agenti immobiliari, spesso chi inizia lo fa sotto l’attività del procacciatore d’affari che ha gli stessi requisiti dell’agente di commercio.
Contributi previdenziali, la Gestione Commercianti
Ai fini previdenziali gli agenti immobiliari devono iscriversi alla Gestione Commercianti.
Questa gestione previdenziale INPS prevede un versamento minimo annuo, di circa 3.850 euro (che può essere ridotto del 35% in caso si opti per il regime forfettario), ed un versamento percentuale sulla base del reddito prodotto nell’anno.
Puoi vedere l’articolo dedicato alla gestione commercianti, se vuoi capire meglio come funziona.
Ti ricordi del vantaggio fiscale accennato ad inizio articolo? Bene, gli agenti immobiliari, a differenza degli agenti di commercio non sono soggetti all’Enasarco. Quindi si evitano la doppia contribuzione previdenziale, versando solo la Gestione Commercianti INPS.
Agente Immobiliare, conviene il regime forfettario?
Il regime forfettario è un regime agevolato che prevede un’aliquota di imposta ridotta (5% per i primi 5 anni e 15% successivamente), al quale si può accedere se si fattura meno di 65.000 euro. Per saperne di più puoi leggere questo articolo sul regime forfettario.
Il regime forfettario per gli agenti immobiliari è il più vantaggioso, soprattutto nei primi 5 anni di attività.
Il regime forfettario, infatti, permette agli agenti immobiliari di applicare ai ricavi un coefficiente del 86% sul quale pagare le imposte, che pur essendo uno dei coefficienti più alti rimane la scelta ottimale. Ricorda, però, che nel regime forfettario non è possibile detrarre l’IVA e scaricare i costi sostenuti.
L’agente immobiliare in regime forfettario, a sua volta, non applica l’IVA e nemmeno la ritenuta d’acconto in fattura.
Grazie