Le domande che ricevo sulle prestazioni occasionali sono le più diverse possibili.
Ma capisco bene che leggendo in giro varie informazioni qua e la per il web, fare confusione sia un attimo.
Cerchiamo quindi, in questo articolo, di fare un po’ di chiarezza.
Cos’è la prestazione occasionale
Se svolgi una attività lavorativa professionale, anche a pagamento, in modo saltuario e senza ripetitività stai svolgendo una prestazione occasionale. Per questa attività non hai di certo l’obbligo di aprire la partita IVA, ma solo fino a certi limiti.
Facciamo un esempio: se il tuo vicino di casa di chiede di fargli un sito internet (e non lo fai di mestiere), questa è una tipica prestazione occasionale.
I limiti delle prestazioni occasionali
L’unico limite delle prestazioni occasionali è, come dice il nome stesso, la frequenza con cui si esegue un lavoro. Se l’attività svolta diventa abituale e continuativa è necessario aprire la partita IVA.
Cosa vuol dire abituale e continuativa? Sicuramente un’attività svolta per più di 30 giorni consecutivi oppure un’attività svolta due giorni a settimana per 6 mesi consecutivi sono da svolgere con la partita IVA, anche se, in una fase iniziale, possono essere avviate come prestazione occasionale.
Sfatiamo un mito: il limite dei 5.000 euro per le prestazioni occasionali non esiste. Superati i 5.000 euro non si ha l’obbligo di aprire la partita IVA.
Questo limite indica semplicemente la soglia annua che se superata obbliga il prestatore occasionale ad iscriversi all’INPS e a versare i contributi sull’ammontare eccedente.
Prestazione occasionale e iscrizione INPS
Come abbiamo detto superati i 5.000 euro lordi è necessaria l’iscrizione all’INPS, ma come funziona nello specifico?
Innanzitutto bisognerà comunicare al committente (ovvero colui per il quale si presta l’attività occasionale) il superamento del limite, quindi lui provvederà ad iscrivere il prestatore occasionale alle Gestione Separata INPS e a versare i contributi.
I contributi sono dovuti per 1/3 da parte del prestatore occasionale, che verranno trattenuti direttamente nella ricevuta di prestazione occasionale, e per 2/3 da parte del committente.
Modelli di ricevuta per prestazione occasionale
Nelle ricevute di prestazione occasionale andrà sottratto l’importo della ritenuta d’acconto del 20%, che il committente dovrà versare all’erario tramite F24, ma per non lasciare dubbi sotto sono disponibili due modelli di prestazione occasionale, uno semplice ed uno con i contributi previdenziali INPS (se si supera la soglia dei 5.000 euro).