Se hai intenzione di vendere un ebook, scritto da te o da un ghostwriter, che tu lo voglia vendere direttamente dal tuo sito oppure tramite altre piattaforme, come Amazon KDP, questo è proprio l’articolo che cercavi.
Infatti, di seguito, cerchiamo di chiarire se è meglio vendere un ebook con partita IVA o tramite i diritti d’autore, in base alle tue esigenze, al tuo funnel di vendita e al tuo modello di business.
Bene, iniziamo!
Vendere Ebook sul proprio sito (vendita diretta)
Se la tua idea è quella di vendere il tuo libro direttamente, tramite uno o più tuoi siti e landing page, c’è una cosa che devi considerare: a differenza di quello che leggi in giro è necessario aprire la partita IVA.
Infatti, la vendita di ebook diretta, è considerata a tutti gli effetti commercio elettronico diretto, ovvero quello relativo alla vendita di prodotti digitali.
Insieme alla partita IVA sorgono altri obblighi quali:
- Iscrizione in Camera di Commercio
- Iscrizione all’INPS Commercianti
- Segnalazione Certificata di Inizio Attività al Comune (SCIA)
Purtroppo, infine, il commercio elettronico non è possibile svolgerlo in prestazione occasionale, sarà quindi necessario partire fin da subito con tutti gli adempimenti burocratici sopra riportati.
Vendere Ebook tramite Amazon KDP (o simili)
Se la tua idea, invece, è quella di vendere il tuo libro tramite piattaforme come Amazon KDP, allora il discorso cambia e parecchio.
In questo caso, ti limiterai a cedere il diritto di sfruttamento economico dell’opera ad Amazon KDP (o a chi vorrai), senza essere obbligato ad aprire nessuna partita IVA. Infatti, non sarai tu a vendere direttamente il tuo libro, ma sarà la piattaforma online a farlo, riconoscendoti una percentuale su ogni copia venduta.
Questa commissioni percentuali prendono il nome di royalties ed offrono un notevole vantaggio oltre al non dover aprire la partita IVA.
Le royalties non vengono tassate al 100%, bensì subiscono una detassazione in base all’età dell’autore:
- del 40% se l’autore ha meno di 35 anni;
- del 25% se l’autore ha 35 anni o più.
Conclusioni finali su come vendere un ebook
A meno che non abbiate già una partita IVA abilitata al commercio elettronico diretto e siate in regime forfettario, oppure vi siano altre caratteristiche imprenditoriali da tenere in considerazione, in linea di massima è sempre più vantaggioso vendere il proprio ebook tramite piattaforme online (come Amazon KDP), cedendo i diritti d’autore.
Buongiorno Dott. Tortora.
In realtà alcuni fiscalisti e avvocati sostengono che il servizio Amazon KDP (il pù famoso e diffuso) non faccia sfruttamento economico dell’opera, ma bensì funga solo da Distributore (articoli 5.5 e 6 del contratto).
Ciò significa che quelle che Amazon chiama Royalties, in realtà non lo siano in termini fiscali, e che quindi non si tratti in alcun modo di un Reddito da Diritto d’Autore, ma di Reddito da Vendita.
Qualche suo collega ritiene quindi che anche un comune mortale che vuole pubblicare un romanzo per passatempo sia allora costretto ad aprire partita iva e iscriversi alla camera di commercio, in quanto svolge attività commerciale a tutti gli effetti.
Altri ritengono tale circostanza (ovvero la pubblicazione diciamo “hobbystica”, di chi scrive per passione e pubblica per orgoglio) comunque non inquadrabile come attività commerciale, in quanto non è in essere un’organizzazione di impresa.
Sarebbe interessante sapere la sua posizione in merito, Dott. Tortora.
Anche perchè, in caso si trattasse davvero di Distribuzione e non di Sfruttamento Economico dell’opera, e supponendo che fosse lecito pubblicare a livello amatoriale, come si dichiarerebbero gli introiti di KDP (che non sarebbero reddito da diritto d’autore)?
E quali sarebbero poi i confini tangibili tra “pubblicazione per passione” e attività commerciale vera e propria?
Cordiali saluti.
Gentile SB,
è vero, diversi colleghi sostengono quanto da Lei riportato.
Personalmente, come evincibile dall’articolo, sono saldo all’idea che Amazon riconosca Royalties e che il reddito prodotto derivi da Diritto d’Autore.
Il Diritto d’Autore, infatti, è composto dal Diritto Morale (inalienabile, ovvero strettamente personale non cedibile) e dal Diritto Patrimoniale (cedibile a terzi). Quest’ultimo corrisponde al diritto di sfruttamento economico dell’opera e può manifestarsi in modi differenti (ad esempio la riproduzione o la distribuzione dell’opera stessa).
Proprio nel contratto di Amazon che Lei cita, all’art. 5.5, si legge come i diritti che l’autore cede alla piattaforma (in cambio di Royalties) siano proprio quelli di cui al Diritto Patrimoniale (inequivocabilmente correlati al Diritto d’Autore), per citarne alcuni “commerciare, trasmettere, distribuire, vendere…”.
Ciò che si legge al seguente art. 6 è riconducibile, invece, al Diritto Morale, ovvero al diritto personale non cedibile a terzi, che chiaramente Amazon conferma essere solo dell’autore.
Per concludere, con chiare parole, personalmente non ho dubbi nell’inquadrare i proventi derivanti da Amazon KDP come Diritto d’Autore, in quanto vi è una chiara cessione dei diritti di sfruttamento economico dell’opera.
Cordiali saluti
RT
Buonasera Dottore,
grazie per la sua risposta, estremamente chiara. So che molti suoi colleghi sono del suo stesso parere, ma non avevo mai ricevuto in tal senso una spiegazione logica che supportasse la tesi. Per cui mi ero sempre ritrovato piuttosto confuso in merito.
Infatti, da quel poco che ne capisco io, mi sembra che Amazon KDP faccia molto di più di un comune “Distributore”, almeno se si legge in dettaglio proprio quanto contenuto nell’articolo 5.5.
Grazie ancora per la gentilezza.
Cordiali Saluti.
Buon giorno se il contribuente è già in possesso di partita iva per creazioni artistiche (pittura) ed è iscritto alla gestione separata. E ora volesse vendere direttamente un ebook (creato da lui). Apriamo la posizione in camera di commercio, ma come ci si comporta con l’inps? Grazie mille e buon lavoro
Buongiorno Michela,
purtroppo in questo caso il contribuente, a seguito di registrazione in Camera di Commercio, dovrà iscriversi anche alla Gestione Commercianti e pagare i contributi minimali (oltre i proporzionali nel caso superi i 15mila euro di reddito per la vendita dell’ebook). Chiaramente, se l’insieme dei redditi non supera i 65mila euro, potrà pagare i minimali ridotti al 65% in regime forfettario.